Mese: Marzo 2021

La Canapa dai Fiori alle Fibre

La Canapa dai Fiori alle Fibre Amica dell’Ambiente

LA CANNABIS AMICA DELL’AMBIENTE. Un limite non solo per il mancato sviluppo di potenziali economie, ma anche per la sostenibilità ambientale di queste produzioni: perché la cannabis è amica dell’ambiente. Cresce molto in fretta, fino a 4 metri in tre mesi, e ha bisogno di pochissima acqua, molta meno del cotone. È molto ghiotta di CO2, uno dei principali gas causa della crisi climatica, tanto che per aumentare la resa a volte, nelle coltivazioni indoor, si arricchiscono gli ambienti proprio di biossido di carbonio. È più sostenibile di qualsiasi altra coltura, forse solo dopo l’erba medica.

Non ha bisogno di essere trattata con prodotti chimici, fertilizzanti, antiparassitari e diserbanti. A parte il rame, utilizzato anche nell’agricoltura biologica, non esiste un fitofarmaco che sia registrato specificamente per la canapa. Per questo è una delle colture che meglio si presta ad essere coltivata con metodo biologico. E i campi di cannabis ospitano una grande biodiversità di fauna selvatica e insetti.

Le sue radici assorbono metalli pesanti dai terreni contaminati, tanto che ci sono diverse sperimentazioni in corso per il Fito Risanamento con la canapa.

L’ITALIA. In Italia sul fronte dell’uso tessile siamo ancora fermi, La canapa tessile oggi è fatta praticamente tutta in Cina. Anche se il settore è molto promettente anche per l’Italia: pensiamo ad esempio ai tessuti tecnici, come quelli utilizzati in ambito ospedaliero.

Dobbiamo aspettarci delle novità. In attesa di queste novità, nel nostro Paese a farla da padrone nei campi è il mercato dei prodotti da fiore che, altra anomalia legislativa, con le attuali norme possono essere venduti ma non per essere fumati.

USO PER EDILIZIA E COSMESI. Oltre ai fiori e alle fibre usate per il tessile, che sono sull’esterno del tronco, il fusto della pianta, all’interno c’è la parte legnosa, il canapulo. Riducendolo in trucioli, pressando i trucioli e incollandoli tra loro (anche con collanti derivati della lavorazione della canapa stessa) si ottengono pannelli isolanti per l’edilizia, che derivano quindi da materia prima rinnovabile e carbon negative (perché, come abbiamo visto, crescendo la pianta assorbe carbonio dall’atmosfera). Pannelli utilizzati anche per i cappotti termici che rendono energeticamente più efficienti gli edifici e che possono quindi concorrere ad ottenere diverse certificazioni ambientali e il famoso e ambito ecobonus al 110%. E oltre ai pannelli dalla cannabis si ricavano malte, intonaci, mattoni, finiture, bio compositi canapa-cemento e canapa-calce.